Tutte le persone che possiedono una stampante laser o un fotocopiatore sono, potenzialmente, dei produttori di rifiuti. Infatti, ai sensi dell'art. 183 del Decreto Legislativo 152/2006 avente ad oggetto "Norme in materia ambientale", il produttore è "il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale) o chiunque effettui operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che hanno modificato la natura o la composizione di detti rifiuti (nuovo produttore)", secondo la definizione così come modificata dall'art. 11, co. 8 della L. 125/13 e poi dall'art. 11, co. 16-bis della L. 125/15.
Un oggetto, quindi, diviene rifiuto nel momento in cui il produttore decide di disfarsene. Nel caso in oggetto, si tratta dei toner esausti. A seconda del contenuto e della sua composizione, i toner possono essere classificati come rifiuto pericoloso oppure come rifiuto non pericoloso (codice CER 08 03 18 toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17). Per conoscere di che tipo è il toner che avete acquistato, che state utilizzando e che poi dovrete smaltire, è sufficiente verificare il codice presente nella documentazione rilasciata dal produttore.
In ogni caso, le corrette procedure di smaltimento sono imposte dalle legge e ci fanno capire che non si tratta di un rifiuto qualunque, ma di un rifiuto speciale. I problemi derivanti dall'utilizzo dei toner non si verificano esclusivamente nel momento in cui è necessario provvedere al loro smaltimento, ma sono presenti quando la stampante o fotocopiatore è in funzione. Maggiori rischi si presentano, inoltre, quando è richiesta la sostituzione dei consumabili. Infatti, le attrezzature indispensabili in ufficio per produrre copie e stampe, con cui si convive spesso all'interno di una stessa stanza, presentano dei rischi per la salute.
Possiamo ragionevolmente escludere danni acuti per la salute, se l'attrezzatura viene utilizzata secondo normalità, occasionalmente e seguendo le istruzioni del produttore. Ciò, tuttavia, non esclude la presenza di emissioni potenzialmente nocive generate dalla reazione di carta e inchiostro per effetto delle elevate temperature e della luce. Il processo di stampa, infatti, è idoneo a rilasciare nell'aria particelle volatili e polveri ultrasottili, in piccole quantità ma variabili a seconda della stampante. Il principale riferimento normativa in materia è il D.lgs. 81/08, coordinato con il D.lgs. 106/09 costituenti il Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.
In merito ai rischi collegati all'utilizzo non occasionale delle apparecchiature idonee a produrre stampe e copie, essi possono sintetizzarsi nei seguenti:
Premesso le polveri di toner sono classificabili come polveri respirabili, cioè in grado di penetrare negli alveoli polmonari, risulta indispensabile una corretta informazione a livello aziendale, necessaria per mettere in guardia dai rischi e per correggere eventuali abitudini sbagliate. Gli accorgimenti per proteggersi dal toner sono numerose:
Inoltre, le operazioni di sostituzione del toner, devono essere effettuate evitando lo spargimento di polveri nell'ambiente circostante. In caso di inceppamento della carta, i fogli vanno rimossi con la massima cautela, per evitare il sollevamento di polveri. Eventuali tracce di toner vanno tempestivamente rimosse con un panno umido e le parti di pelle macchiate, devono essere lavate accuratamente con acqua fredda. In caso di contatto accidentale con gli occhi, bisogna sciacquare immediatamente con acqua e contattare un medico. Durante tutte le operazioni di manutenzione, è consigliabile utilizzare appositi guanti usa e getta o, in alternativa, al termine delle operazioni lavare bene le mani.
Eventuali malesseri dei lavoratori non devono essere assolutamente sottovalutati. In ogni caso è necessario monitorare il livello di pulizia dei luoghi di lavoro e, se fosse il caso, provvedere a migliorare le condizioni di igiene. In caso di malesseri persistenti, saranno indispensabili ulteriori verifiche e accertamenti sanitari.