Con l'entrata in vigore dell'Open Scope prevista per il prossimo mese di agosto, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche come Computer e Stampanti, dovranno essere gestiti da un numero di aziende quasi doppio rispetto a quelle che fanno parte del sistema RAEE allo stato attuale e saranno a loro volta raddoppiati.
Così, se stavate pensando di cambiare il Computer o la Stampante Multifunzione usata con un modello più recente, sappiate che dal prossimo 15 Agosto, la Normativa per lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche cambierà.
L'estensione della normativa a prodotti che in precedenza non erano inseriti diverrà operativa dunque a partire dal 15 agosto del 2018: con l'Open Scope numerosi prodotti, come per esempio Stampanti, Stampanti Multifunzione, Computer e Plotter, una volta che arriveranno al termine del loro ciclo di vita saranno interessati da un processo di raccolta differenziato ad hoc: oltre ai piccoli e ai grandi elettrodomestici, agli schermi, alle sorgenti luminose e ai prodotti di elettronica di consumo, saranno coinvolti - tra gli altri - i fusibili, le prolunghe, le morsettiere, le spine e le chiavette USB gli Hard Disk. Si tratta, in sostanza, di tutte le apparecchiature elettriche che non vengono escluse in modo specifico dalla legge.
Dal 15 agosto di quest'anno, le categorie di AEE che sono coinvolte del campo di applicazione saranno ridotte, il che comporterà una riclassificazione che avverrà in funzione di parametri merceologici e dimensionali. Fino al 14 agosto, in particolare:
Dal 15 agosto,
Il campo di applicazione della normativa interesserà più di 6.000 aziende che fino a questo momento non erano state coinvolte, per un totale di circa 13.000 imprese.
In sostanza, per tutti gli apparecchi elettrici non esclusi dalla legge sarà prevista la raccolta differenziata: i consumatori potranno limitarsi a riportare tali prodotti nel negozio in cui li hanno acquistati, perché in seguito ci penserà l'azienda a occuparsi del loro smaltimento. Sebbene il numero delle categorie sia stato abbassato da 10 a 6, la quantità di apparecchi definiti AEE è destinata a crescere: il nuovo obiettivo per la raccolta dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche è stabilito al 65% del peso medio dei prodotti introdotti sul mercato nei tre anni precedenti per il 2019; in alternativa il traguardo auspicato sarà considerato raggiunto se coinvolgerà l'85% dei rifiuti elettronici prodotti. La situazione attuale fa registrare una percentuale che supera di poco il 40%, il che lascia intuire la necessità di uno sforzo comune da parte dei cittadini, dei consorzi e delle imprese.
Il Decreto Legislativo 49/2014, dunque, estenderà in maniera consistente le categorie di articoli che funzionano con correnti elettriche per i quali è necessario rispettare la normativa europea sui rifiuti elettronici: nel nuovo ambito di applicazione rientreranno, tra gli altri, gli smart meters, i cavi, i sistemi di automazione, le caldaie, le pompe e i loro componenti.
I produttori che fino al prossimo 15 agosto non saranno coinvolti dalla normativa e che a partire da quella data saranno tenuti ad adeguarsi dovranno, in primo luogo, iscriversi presso il Registro Nazionale dei Produttori di AEE, per poi contribuire, secondo le modalità indicate dalla legge, al finanziamento della gestione dei rifiuti elettronici.
Tra le AEE escluse ci saranno le lampade a incandescenza, le armi, il materiale bellico e le munizioni destinate a fini militari, le apparecchiature per la tutela della sicurezza nazionale e dei suoi interessi essenziali e le apparecchiature concepite e assemblate come parti di apparecchiature che non sono coinvolte dall'ambito di applicazione del decreto, sempre che non possano funzionare autonomamente ma solo come parti di tali apparecchiature.
Esclusi anche i mezzi di trasporto di persone e merci, le macchine mobili non stradali a esclusivo uso professionale, le apparecchiature che sono destinate a essere mandate nello spazio, i dispositivi medici impiantabili attivi, le apparecchiature progettate a fini di ricerca e sviluppo a disposizione solo nei rapporti tra le imprese, i dispositivi medici in vitro potenzialmente infetti secondo quanto indicato dal DPR 254 del 2003 e gli utensili industriali fissi di grandi dimensioni.
Secondo la normativa, si è ritenuti produttori di AEE non solo quando si è produttori in senso classico, e cioè si fabbricano e vendono apparecchiature con il proprio marchio, ma anche quando si è venditori on-line, con l'utilizzo di tecniche di comunicazione a distanza, si è importatori sul territorio nazionale o si è rivenditori di apparecchiature che sono state prodotte da altri con il proprio marchio.