Chi di noi non ha utilizzato, o, utilizza per lavoro stampanti, fotocopiatrici come queste?
Le stampanti e le fotocopiatrici, infatti, sono ormai parte integrante dell'arredamento di ogni ufficio e buona parte del lavoro non potrebbe essere svolta senza l'utilizzo di tali macchinari.
Eppure, è ormai certo che l'utilizzo prolungato nel tempo di questa tipologia di apparecchiature può favorire l'insorgenza di patologie anche gravi per la nostra salute, tra cui polmoniti croniche, allergie, asma, fibrosi polmonare e irritabilità delle mucose.
Principali responsabili dell'insorgenza di tali malattie sono le emissioni nocive prodotte durante le operazioni di stampa e di copia, sotto forma di polveri sottili, composti organici volatili e gas, tra cui l'ozono.
Negli ultimi anni i progressi tecnologici hanno consentito di limitare i rischi per la salute con la progettazione di stampanti e fotocopiatrici di ultima generazione, come quelle presentate su elsipiemonte.it, e con la formulazione di toner più sicuri.
I rischi per la salute, però, pur essendo minori, non sono stati del tutto eliminati, ecco perché è importante conoscerli nel dettaglio per riuscire a mettere in atto misure correttive tali da salvaguardare la nostra salute.
Prima di tutto, bisogna sapere che le emissioni nocive sono il risultato dell'azione combinata della luce e del calore sui materiali di stampa, ovvero, la carta e il toner. Il toner, nello specifico, è costituito da sostanze chimiche e metalli pesanti potenzialmente nocivi per la salute come carbonio, ferro, rame, nichel, cromo, cadmio, piombo, titanio, ecc.
Durante i processi di stampa o di copia, vengono liberate nell'aria polveri sottili costituite da microparticelle di carta e di toner e composti organici volatili frutto dell'azione del calore, come ad esempio: stirolo, toluolo, etilbenzolo, xilolo, fenoli, aldeidi e chetoni.
Le polveri e le particelle rilasciate nell'aria una volta respirate vanno a depositarsi negli alveoli polmonari e con il tempo possono favorire l'insorgenza di pericolose patologie come le polmoniti croniche o la fibrosi polmonare. A contatto con le mucose, inoltre possono dare luogo nell’immediato a fenomeni di ipersensibilità e irritabilità.
Le stampanti e le fotocopiatrici, infine, producono in fase di lavorazione anche alcuni gas, come l'ozono. L'ozono è responsabile dell’odore acre che si avverte quando si fa una stampa o una fotocopia e se presente nell’ambiente in quantità eccessive, può causare bruciore agli occhi e irritabilità delle mucose.
Dagli studi condotti fino a questo momento non sembrerebbe esserci un legame tra l'esposizione a queste sostanze e l'insorgenza di tumori, poiché le quantità di sostanze nocive emesse durante le operazioni di stampa e copia non sarebbero tali da giustificare un allarme in tal senso.
Da quanto detto finora, appare chiaro come sia fondamentale cercare di limitare al massimo l'esposizione prolungata alle emissioni nocive prodotte da stampanti e fotocopiatrici, laddove - per ovvie ragioni - non sia possibile limitarne l'utilizzo.
Di seguito dieci semplici regole per limitare i rischi legati all'uso di stampanti, fotocopiatrici e toner:
Piccoli accorgimenti che, se messi in pratica, possono fare davvero la differenza e soprattutto rendere più sano l'ufficio e la qualità dell'aria che respiriamo mentre lavoriamo.