Articolo del: 28/06/2018

Smaltimento Toner stampanti: la Normativa da rispettare per essere in regola

cartucce stampanti

In base al D.lgs n. 152 del 2006, tutte le aziende, sia di piccole che di grandi dimensioni, devono smaltire e gestire le cartucce esauste delle proprie stampanti a norma di Legge. In caso di inosservanza della normativa si rischiano sanzioni avvolte particolarmente pesanti. I toner delle stampanti, infatti, sono considerati rifiuti pericolosi in grado di creare seri problemi alla salute e all'ambiente.

A chi spetta lo smaltimento toner stampanti

La legge fornisce norme e linee guida a tutela della salute nei luoghi di lavoro contro il rischio chimico derivante dall’esposizione alle polveri. Per questo motivo prevede la necessità di collocare la stampante in un locale ampio, fresco e ventilato, di non adoperare rivestimenti in moquette in grado di trattenere le polveri e di eseguire regolarmente la manutenzione delle apparecchiature. Il D.lgs n.152 del 2006, invece, riguarda il procedimento di smaltimento di toner, cartucce per stampanti laser e a getto d’inchiostro che sono classificati come rifiuti speciali da stampa informatica esausti e pertanto rifiuti pericolosi che non possono essere buttati nella spazzatura, né portati presso la discarica comunale e neppure restituiti a chi ha venduto le cartucce.

Chi produce il rifiuto, ovvero “chi lo genera con la sua attività produttiva”, è responsabile di tutto il processo di smaltimento dei toner delle stampanti. Si è responsabili anche quando il rifiuto viene prodotto utilizzando una stampante a noleggio. In ogni caso lo smaltimento dei toner esausti può essere affidato ad operatori specializzati, iscritti all'albo e provvisti di regolare autorizzazione regionale.

Il procedimento corretto

Il ritiro viene svolto in appositi centri di raccolta dove le aziende depositano i toner esauriti, dopo essere stati avvolti in un imballo di plastica e riposti in appositi contenitori con coperchio e sigillo di colore verde brillante chiamati Eco Box per un periodo massimo di 12 mesi. Lo scopo è quello di impedire la fuoriuscita e dispersione di materiale inquinanti come polveri sottili e liquidi.

La responsabilità dell'azienda che produce il rifiuto, ovvero il toner esausto, però, non si esaurisce con l’affidamento del rifiuto alla ditta autorizzata. In base alla normativa per lo smaltimento toner esausti, infatti, il produttore del rifiuto deve ricevere la prima copia del formulario di identificazione rifiuti, FIR, che serve a certificare l’avvenuta presa in carico del rifiuto, e la quarta che attesta l’avvenuto smaltimento e deve essere restituita al produttore entro 90 giorni dalla consegna. Questi documenti devono essere conservati per 5 anni, avendo l'accortezza di segnalare nello spazio riservato alle annotazioni l’esonero dall’obbligo di tenuta del registro di carico e scarico.

Sanzioni previste dalla legge

Nel caso in cui non si rispetti la normativa vigente, è prevista una sanzione amministrativa di carattere pecuniario che va da € 2.600 a € 15.500 per rifiuti non pericolosi e da € 15.500 a € 93.000 per i rifiuti pericolosi. Possibile anche una sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese ad un anno dalla carica rivestita dal responsabile dell’infrazione e dalla carica di amministratore. In caso di reato, inoltre, il titolare, l'amministratore dell'impresa o il responsabile tecnico rischiano delle sanzioni penali.

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